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MOSTRE

VISITATE L’ITALIA! PROMOZIONE E PUBBLICITÀ TURISTICA 1900-1950

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Dal 13 febbraio al 25 agosto 2025, Palazzo Madama  presenta la mostra “Visitate l’Italia! Promozione e pubblicità turistica 1900-1950”, un racconto inedito sull’avvincente storia della promozione turistica italiana, dalla fine dell’Ottocento ai primi anni della ricostruzione dopo il Secondo conflitto mondiale, attraverso duecento manifesti, centinaia di guide e pieghevoli illustrati.
A cura di Dario Cimorelli e Giovanni C.F. Villa, Direttore di Palazzo Madama, e con un allestimento di Emilio Alberti e Mauro Zocchetta, l’esposizione ripercorre l’evoluzione del manifesto turistico attraverso i grandi protagonisti dell’illustrazione italiana dell’inizio del Novecento.

Vi accoglieranno i manifesti di Leopoldo Metlicovitz, del giovane Marcello Dudovich, a cui si affiancano artisti come Ettore Tito, Ettore Ximenes, Galileo Chini, fino alla nascita nel 1919 dell’ENIT, l’Ente Nazionale per l’incremento delle industrie turistiche.

Il percorso espositivo, allestito nella Sala del Senato, si sviluppa in cinque grandi sezioni che consentono un viaggio nella creazione dell’immaginario italiano. Partendo dalle Alpi e seguendo la dorsale appenninica, si giungerà alla meraviglia delle nostre isole per poi risalire l’Italia delle acque termali, del mare e delle spiagge, del divertimento e dello sport, della salute e della Belle Époque, alla scoperta di quello che diventerà il mito dell’Italia del secondo dopoguerra.  
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SOLDA - ENRICO GRIMALDI
Con il suo sviluppo, il manifesto turistico diviene simbolo dell’immaginario del nostro Paese, dando vita a opere iconiche capaci nel tempo di connettere indelebilmente i ricordi dei viaggiatori di tutto il mondo. Una parabola che parte dalla tradizione del Grand Tour e ha in Johann Wolfgang von Goethe un protagonista in grado di rendere il Bel Paese un fenomeno di moda europeo fin dall’uscita, nel 1816, dei due volumi del Viaggio in Italia, divenendo di fatto il primo travel blogger dell’era moderna e aprendo la via a due secoli di successo del turismo in Italia.

Nel percorso espositivo un video racconta le trasformazioni dell'Italia lungo trent'anni che separano la prima e l’ultima immagine.
Primi anni Venti del Novecento, operai al lavoro: ponti, strade, impianti diventano i simboli del rapido completamento dell’unificazione d’Italia e del suo ammodernamento. Primi anni Cinquanta: turisti si mettono in posa per una foto di gruppo. In mezzo, l’Italia turistica e delle nuove forme di svago collettivo: mare, lago, montagna, città d’arte. Gli sport acquatici, quelli invernali, le arrampicate estive, le gare motoristiche. 

La moda che si adegua, il costume - e i costumi - che cambiano. E a fare da filo conduttore, l’impatto dell’infrastrutturazione viaria e ferroviaria, che porta nuovi flussi di villeggianti ed escursionisti dalle città alle grandi spiagge, alle vette, ai lungolago. Fino al dopoguerra, e alle prime forme di vero e proprio turismo di massa, anche internazionale: con l’Italia che torna ad essere meta privilegiata, preparandosi a incarnare, qualche anno più tardi, il grande sogno della Dolce Vita. 
Il video, curato da Jacopo Bulgarini d’Elci, esplora tutti questi aspetti, ricorrendo a fonti video-documentarie d’epoca provenienti dall’Archivio Storico Luce. Musiche del periodo accompagnano la selezione di decine di documenti visivi (dal 1922 al 1954). 

Noi, personalmente abbiamo già visitato la mostra. La mostra, ci pare, ben riuscita e permette al visitatore di fare un autentico viaggio nel tempo. Il manifesto per i primi decenni del ‘900 fu il mezzo privilegiato per tradurre in immagini il fascino di una destinazione. Queste immagini non solo promuovevano una destinazione, ma suggerivano un intero stile di vita: il viaggio diventava una esaltazione del tempo libero, del benessere e della bellezza. Il passare degli anni, attraverso lo sviluppo infrastrutturale del bel paese e il miglioramento delle strutture alberghiere, resero le mete italiane accessibili anche a una borghesia emergente, quindi sempre di più i manifesti e le guide illustrate furono protagonisti di questo cambiamento accompagnando la trasformazione della nostra società. Visitare la mostra, per tutte queste ragioni, ci rende più consapevoli di come eravamo e di come siamo diventati. 
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