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FAN - Diffusione della cultura Liberty ed Art Nouveau
SUGGERIMENTI LIBERTY
L’ART NOUVEAU E VICTOR HORTA
Alla fine del XIX secolo, Bruxelles era un centro di incredibile espansione in cui la nuova generazione di architetti sviluppò un nuovo stile in contrasto con gli stili precedenti: l’Art Nouveau. Qui sotto potete vedere il video relativo a Bruxelles di quel periodo, pubblicato da HENI talks (A non-profit organisation, HENI Talks aims to inspire and educate through talks on painting, sculpture, architecture, photography, and design), che ringraziamo.
Clicca sulla foto per vedere il video
Si può dire che la Tassel House dell’architetto Victor Horta sia il primo edificio realizzato interamente in stile Art Nouveau. L’impressionante modernità della sua facciata e i suoi sontuosi interni con vetri colorati, mosaici e ferro battuto hanno lasciato un segno nella storia dell’architettura. Inizia così la rivoluzione estetica in cui sono emblematiche le linee curve, i motivi vegetali, la padronanza della luce e l’uso di materiali moderni come il ferro e l’acciaio. Notiamo infatti una trave di ferro rivettata che attraversa la facciata dell’edificio, posta per celebrare l’industria e la tecnologia del tempo.

Tassel House - Crediti: visit.brussels
L’architetto Victor Horta era un vero orchestratore che seppe unire diverse competenze per creare un “unicum” con metallo, ceramica, mosaico, carta, decorazioni murali e così via. Fu anche grazie agli inizi della sua carriera, in cui si dedicò a una serie di nuove tecnologie legate alle serre e ai giardini, che sviluppò un interesse per il vetro e il ferro, tanto che, quando arrivò alla progettazione degli edifici, nei primi anni del 1890, fu determinato a mettere in pratica queste nuove tecnologie.
Victor Horta ebbe sempre ben chiaro cosa avrebbero dovuto provare le persone entrando nei suoi edifici: uscendo dal mondo urbano-industriale, sarebbero state improvvisamente circondate da forme calme, rilassanti e naturali, con un impatto psicologico positivo!
Nel 1894, Armand Solvay, figlio del chimico-industriale Ernest Solvay, chiese a Victor Horta di progettare un’abitazione per la sua famiglia, e non avendo problemi finanziari, Horta curò ogni dettaglio di questa maestosa dimora che è diventata simbolo dell’Art Nouveau. Negli anni ‘50, la famiglia Wittamer portò il proprio atelier di alta moda nell’edificio, salvandolo dalla demolizione e dal degrado. La loro grande cura e i restauri eseguiti negli anni successivi, hanno contribuito a far sì che Casa Solvay venisse iscritta nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO nel 2000.

Casa Solvay - Crediti: visit.brussels
Negli stessi anni Horta decise di creare un’abitazione per sé. L’idea dell’opera d’arte totale, della natura, delle nuove tecnologie, confluirono dunque nell’edificio che oggi è il Museo Horta. Attualmente il Museo Horta organizza mostre temporanee e conserva gli archivi di Victor Horta, ed è visitabile una biblioteca dedicata all’Art Nouveau.
L’Art Nouveau dopo pochi anni, con l’avvento della Prima GM, e con i cambiamenti socio culturali, svanì velocemente, e lo stesso Victor Horta si allontanò rapidamente dall’Art Nouveau per passare a un classicismo di stampo Art Déco, che caratterizzò il suo stile fino alla sua morte nel 1947. A quel punto, aveva già attraversato due guerre mondiali ed era ampiamente riconosciuto come uno dei padri fondatori del modernismo in architettura.
Fonte: https://heni.com/talks/origins-of-art-nouveau-architecture
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